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Il racconto medievale delle stigmate di Francesco d'Assisi si muove nella tensione tra accadimento e costruzione della memoria, tra concretezza dell'uomo e verità del santo, nel segno e nella misura con cui tutti questi elementi erano intesi tra XIII e XIV secolo. Il resoconto più ampio e strutturato, quello di Bonaventura nella Legenda maior, narra un fatto inaudito e 'mirabile' in un linguaggio che rispecchia una percezione della realtà lontana dai parametri attuali. La struttura di questo saggio segue passo dopo passo i testi che compongono la costellazione dei racconti e delle memorie relativi all'episodio delle stigmate. Una 'lettura' metodologicamente medievale fa emergere i campi semantici densi e potenti che strutturano la narrazione. Scritti e immagini compongono un quadro che ci avvicina alla polisemia percettiva ed espressiva in cui erano immersi i contemporanei dell'evento. Un viaggio nel passato che è anche un'esplorazione del rapporto tra fonti e studiosi, tra interpretazione e 'lettura', tra l'esegesi dello storico del XXI secolo e l'incontro con l'intreccio concreto e tutto medievale tra forma e contenuto.